Bonus Mobili proroga fino al 31 dicembre 2018 requisiti a chi spetta detrazione 50% spese acquisto arredi elettrodomestici dopo lavori di ristrutturazione
La proroga bonus mobili 2018, a differenza delle altre agevolazioni fiscali quali Ecobonus, bonus ristrutturazioni e sismabonus, non è presente nella prima bozza di testo della Legge di Bilancio 2018. La mancata proroga del bonus mobili, ossia, la detrazione del 50% delle spese fino a 10 mila euro sostenute per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici destinati a un immobile ristrutturato, potrebbe rentrare nella Manovra 2018 sotto forma di emendamento parlamentare, viste le grandi proteste suscitate dal mancato rinnovo dell’incentivo, una fra tutte, quella del presidente di FederlegnoArredo, Emanuele Orsini. Aggiornamento: il bonus mobili 2018 è stato prorogato fino al 31 dicembre 2018. Alla luce di questa buona notizia per tutti i contribuenti interessati a fruire della detrazione al 50%, andiamo a vedere cos’è e come funziona il bonus mobili, i requisiti, a chi spetta e come fare a fruirlo quest’anno.
Bonus Mobili 2018 proroga Legge di Bilancio: Il bonus mobili 2018, introdotto con il Decreto Legge 4 giugno 2013, n. 63 “Disposizioni urgenti per il recepimento della Direttiva 2010/31/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 maggio 2010, sulla prestazione energetica nell’edilizia per la definizione delle procedure d’infrazione avviate dalla Commissione europea, nonché altre disposizioni in materia di coesione sociale” pubblicato sulla GU Serie Generale n.130 del 5-6-2013, è stato prorogato dalla Legge di Bilancio 2018. Ecco quindi quali tra i bonus casa 2018 ci saranno nel 2018:
- Il sismabonus 2018 con la detraibilità integrale delle spese per la diagnosi sismica, è previsto fino al 2021;
- Il bonus ristrutturazioni 2018 è l’agevolazione fiscale che prevede una detrazione Irpef del 50% per i lavori edili eseguiti fino il 31 dicembre 2018.
- Bonus mobili giovani coppie: questa agevolazione introdotta nel 2016, non è stata più progata e non ci sarà neanche nel 2018.
- Ecobonus 2018: riconfermato al 65% ma alcuni interventi saranno rimodulati come gli infissi che scendono al 50%;
- Bonus verde: è il nuovo incentivo che prevede la detrazione al 36% per un massimo di 5.000 euro per chi sostiene spese per il mantenimento recupero e sistemazione di giardini, terrazzi , balconi anche condominiali e storici.
Il bonus mobili: inserito all’art. 16 del decreto legge n. 63 del 4 giugno 2013, è strettamente correlato a chi effettua interventi di ristrutturazione edilizia, per esempio se si effettua il rifacimento della cucina, l’agevolazione spetta sia sul lavoro che sull’acquisto di arredi fissi e acquisto di elettrodomestici, come frigorifero, forno, lavastoviglie come è detraibile la spesa sostenuta per acquistare un nuovo lavabo, credenza, ripiani ecc. La detrazione al 50% per l’acquisto di mobili, arredi ed elettrodomestici spetta però, solo se i lavori sono iniziati a partire dal 1° gennaio 2017. Il limite di spesa agevolabile è fissato sempre a 10mila euro. In tale limite, vanno considerati gli interventi effettuati nel 2017 e proseguiti nel 2018, al netto delle spese sostenute nel 2017 per le quali si è fruito della detrazione.
Bonus mobili 2018: a chi spetta la detrazione 50%? Il bonus mobili 2018 è stato prorogato nel 2018 grazie all’inserimento del provvedimento di proroga in un emendamento alla Legge di Bilancio 2018, per cui andiamo a vedere a chi spetta la detrazione bonus mobili quest’anno in base ai previgenti requisiti di legge. Il bonus mobili spetta a: coloro che avendo ristrutturato l’immobile dal 2017 in poi, hanno comprato gli arredi, grandi elettrodomestici, mobili ad incasso. La detrazione spettante è pari al 50% e comprende le spese sostenute per acquistare anche i mobili fissi, ovvero, di armadi a muro, cucine in muratura, lavabo, lavandini bagno e cucina. Pertanto, al contribuente spetta il Bonus Mobili con detrazione 50% IRPEF per l’acquisto di nuovi arredi + un altro 50% di detrazione per la ristrutturazione edilizia, Chi ha diritto al Bonus Mobili? Hanno diritto allo sconto Irpef, solo ai contribuenti che entro il 31 dicembre fruiscono della detrazione del 50% per gli “interventi di recupero del patrimonio edilizio, quali ad esempio le ristrutturazione edilizia, interventi di risparmio energetico, isolamento delle pareti, interventi di costruzione o ricostruzione di servizi igienici, ecc, iniziati a partire dal 1º gennaio 2017. L’inizio dei lavori deve essere documentato con la Dia, Scia, Cil o Cila o da un’autocertificazione se i lavori sono in edilizia libera. A chi spetta il bonus mobili? Il bonus può essere fruito da tutti i contribuenti che sono assoggettati all’imposta sul reddito delle persone fisiche che risiedono in Italia e all’estero e ai titolari di società i cui redditi sono assoggettati all’IRES. Nello specifico a:
- Proprietari di Immobili;
- Usufruttuari di abitazione o superficie;
- Nudi proprietari;
- affittuari;
- titolari di contratti in comodato d’uso;
- Soci di cooperative;
- imprenditori individuali, sempre se l’immobile non è ad uso strumentale;
- società semplici, in nome collettivo, in accomandata semplice e soggetti equiparati, imprese familiari con le stesse modalità degli imprenditori individuali.
Il bonus mobili spetta anche al coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado sempre se conviventi con il proprietario o con chi possiede dell’immobile oggetto della detrazione. In presenza di un contratto preliminare, il bonus spetta anche se i lavori vengono eseguiti a proprio carico o se è stato registrato il compromesso. Infine, spetta anche ai contribuenti che effettuano da soli i lavori sull’immobile, in tal caso le spese da portare a detrazione saranno limitate a quelle relative all’acquisto dei materiali utilizzati e ai mobili.
Bonus mobili documenti e causale bonifico: I contribuenti interessati a fruire del Bonus Mobili devono dimostrare che l’acquisto degli arredi è connesso all’esecuzione di lavori di ristrutturazione, per cui è necessario possedere specifica documentazione di spesa e interventi effettuati nell’abitazione ed eseguire i pagamenti garantendone la loro tracciabilità. Per poter fruire del Bonus, occorre quindi la dimostrazione che i lavori di ristrutturazione edilizia siano stati veramente eseguiti nell’immobile, oggetto di detrazione, per cui il contribuente deve possedere la seguente documentazione:
- Domanda di accatastamento: nel caso in cui l’immobile non sia stato ancora censito;
- Copia Pagamenti ICI e IMU;
- Copia Delibera dell’assemblea che ha approvato l’esecuzione del lavori;
- Copia Dichiarazione di consenso del possessore dell’immobile all’esecuzione dei lavori;
- Dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà: con l’indicazione della data di inizio dei lavori e il tipo di interventi realizzati che rientrano tra quelli agevolabili.
- Comunicazione ASL: da spedire tramite Raccomandata A/r con l’indicazione dei dati di chi ha commissionato il lavoro, tipologia intervento, dati dell’impresa esecutrice dei lavori e data di inizio lavori.
- Copia Pagamenti dei Mobili e arredi e bonifici con specifica causale bonus mobili tramite pagamento tracciabile.
Aggiornamento documenti bonus mobili: Con la circolare 7/E/2016, l’Agenzia delle entrate ha previsto l’abolizione del bonifico parlante bonus mobili per i pagamenti effettuati con bancomat o carta di credito, No contanti e assegni. Per i lavori di recupero del patrimonio edilizio iniziati dal 1º gennaio 2017 per fruire del bonus arredi ed elettrodomestici, invece, continua ad essere necessario il bonifico parlante.
Esempio di calcolo detrazione bonus mobili: La detrazione bonus mobili va divisa in 10 rate di pari importo sulla dichiarazione dei redditi, ovvero, se l’acquisto effettuato a dicembre ed è pari a 7.000 euro, ecco come va calcolata la detrazione. Come si calcola il bonus mobili: esempio pratico di calcolo:
- Spesa totale per l’acquisto di elettrodomestici ed arredi: 7.000 euro;
- La detrazione spettante è del 50% su 7.000 euro di spese = 3.500 euro, è la detrazione che deve essere divisa in 10 quote annuali da dichiarare nella dichiarazione dei redditi;
- Per cui 3.500 /10= 350 euro, è l’importo che va detratto a partire dalla dichiarazione dei redditi 2016 e così via fino alla dichiarazione 2027 redditi 2026